ar ker @ sentireascoltare (it)
Batterista con studi in India e in Etiopia, Sébastien Brun ha pubblicato il 12 giugno 2020 il suo nuovo disco AR KER, salendo tuttavia alle cronache nostrane solo ad autunno dello stesso anno. E anche meritatamente, visto un album a base di batteria ed elettronica che lui stesso definisce «a journey between shamanism and hard electronica» e che vale tutta l’attenzione che sta raccogliendo.
Quello che distingue la musica del francese dai tanti colleghi orbitanti attorno a un ambito avant-impro strettamente “ritmico”, è una materia musicale «no overdubs» e in perenne mutazione, inafferrabile e a dirla tutta piuttosto esaltante, ma anche una narrazione capace di catturare l’attenzione di chi ascolta senza usare trucchetti da avanspettacolo. Il disco è capace di toccare una ambient etnica che spiazza (bob zarkansyél), taglienti valanghe math-noise (koroll), ipnotiche materie circolari (frozen) ma anche molto altro. Per chi scrive, una delle cose migliori ascoltate quest’anno.
Fabrizio Zampighi